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Divag-azione: Nella selvaggia valle del torrente Carzola
Il nostro itinerario parte dalla chiesa di Cercina, piccolissimo paese alle pendici di Monte Morello raggiungibile con i mezzi pubblici da Firenze e termina sulla strada statale Faentina poco dopo Vaglia dove sono presenti i bus extraurbani per fare ritorno nel capoluogo toscano.
Da Cercina, sede di una prestigiosa pieve medievale, il percorso sale su strada asfaltata secondaria in direzione del boscoso crinale del Monte Morello seguendo le indicazioni per “Cappella di Ceppeto”.
Dopo la prima ascesa, la strada volta decisamente a destra e sempre in leggera salita, dopo aver lambito alcune case abitate giunge nei pressi di un casale abbandonato da cui, pochi metri più avanti, sulla sinistra inizia il sentiero che in breve tempo, passando tra ginestre in fiore, conduce alla Cappella di Ceppeto, piccolo gioiello architettonico con la facciata a capanna.
Attraversata la strada provinciale, andando in direzione del bar ristorante Consumi, occorre prendere la strada in discesa indicata col segnavia n.6. La via è una sterrata in pessime condizioni che scende molto ripida fino ad una curva dove sulla destra inizia un sentiero abbastanza largo all’inizio che si inoltra nel bosco.
Dopo pochi metri la traccia si restringe e finalmente troviamo i primi segni biancorossi del CAI sui tronchi degli alberi. Dopo aver attraversato il bosco, il sentiero giunge presso alcune case isolate a mezza costa in posizione dominante sulla valle del Carzola.
Qui il sentiero 6 incontra il 68 proveniente dalle Case Starniano. Continuando a seguire il 6, comincia una ripida discesa che in poco tempo porta al guado sul torrente Carzola.
Il corso d’acqua scorre in un ambiente molto suggestivo sotto la fitta copertura di un bosco di frassini, olmi e carpini. Il sentiero 6 segue il torrente discostandosi di poco e guadandolo più volte. Quindi, dopo una leggera risalita dalla valle, si immette sulla strada sterrata che proviene dal paese di Pescina. In breve viene raggiunto il paese di Paterno, costruito sulle rive del torrente Carzola e caratterizzato dalla presenza di una ex-cava di pietra.
Per raggiungere il bivio sulla Faentina da cui transitano i bus provenienti da Vaglia e diretti a Firenze, dobbiamo percorrere un paio di chilometri su strada asfaltata totalmente priva di traffico.
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Divag-azione: La cascata del torrente Chiosina
Partendo dalla Villa Reale di Castello, percorriamo un breve tratto del Cammino di san Jacopo che da Firenze arriva a Lucca in 4 comode tappe. Giunti in località Fontemezzina, dopo aver superata la deviazione del sentiero 3, prendiamo una sterrata che passa nelle vicinanze di una bella villa con palme.
In breve, il percorso continua sulla strada asfaltata panoramica oltrepassando la località di Le Catese e il ponte sul torrente Rimaggio.
Sempre in forte salita, tralasciando a destra la deviazione del sentiero 2c, il percorso arriva a La Collina dove superato l’incrocio, proseguiamo a diritto su strada secondaria fino alla chiesa medievale di Santa Maria a Morello del XIII secolo.
Da qui, la strada interrotta al traffico veicolare per una frana, continua in discesa, poi alla prima curva, girare a destra e dopo poche centinaia di metri inizia il sentiero 9 in corrispondenza del ponte sul torrente Chiosina.
Abbandoniamo il sentiero 9 e ci inoltriamo nel bosco lungo il corso del torrente. Subito rimaniamo affascinati dalla bellezza della cascata nascosta tra gli alberi.
Guadato il Chiosina il sentiero zigzaga tra le acque fino ad arrivare ad un punto in cui la traccia si perde tra massi e cascatelle. L’ambiente è di rara bellezza, selvaggio come se fosse molto lontano dai luoghi abitati.
Riprendiamo la via del ritorno e oltrepassato il ponte sul Chiosina continuiamo a scendere seguendo la strada asfaltata che avevamo lasciato dopo la frana di santa Maria a Morello. Bellissimi sono gli scorci panoramici sulle tre punte del Monte Morello e sui boschi alternati a pascoli che punteggiano il pendio.
Passato il Molino Baroncoli, da visitare per le sue caratteristiche sculture lignee in plein air, la discesa porta alla periferia di Settimello fino alla strada trafficata proveniente da Calenzano in prossimità di un grande cementificio.
Qui termina il nostro itinerario.
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Divag-azione nel tempo. I luoghi dell’infanzia: le pendici di Monte Morello
Sono passati molti anni da quando percorrevo ancora bambina i pendii del monte più vicino al mio quartiere. Era faticoso salire sotto il sole in estate ma la promessa di arrivare in un luogo magico (un bosco o le sponde di un torrente) scacciavano ogni lamentela.
Camminare nella natura, lo capisco adesso, è stata una scuola di vita che mi ha insegnato a guadagnarmi i piccoli traguardi con fatica ma anche con il sorriso della speranza.
Tutto il territorio del Monte Morello, questa altura poco più alta di 900m che si trova a nord della città di Firenze, è legato ai ricordi della mia infanzia. Ma tra tutte le escursioni questa è quella che ripercorre i luoghi più noti e più amati.
–Escursione sul Monte Morello
Dalla pieve di san Michele a Castello a Serpiolle
Dalla pieve il percorso segue la strada asfaltata andando oltre il gruppo di case di Poggio Secco e il Nucleo dei Carabinieri Cinofili. Giunti su una curva, in prossimità di una villa, sulla destra si apre una via acciottolata, poi sterrata in salita (Via della Fonte).
La via sbuca su una strada asfaltata in località La Torre. Il percorso continua a salire su strada sterrata che in alcuni punti si restringe e diventa sentiero. Passando vicino a delle case e ai loro orti lussureggianti, dopo aver curvato a sinistra, si raggiunge la località Il Casale dove ha termine la strada asfaltata proveniente dalla Castellina. Curvando a destra, a un trivio di sentieri, il percorso segue il tracciato di estrema destra addentrandosi nel bosco.
Il sentiero sale leggermente tra lecci, farnie e sottobosco mediterraneo passando vicino a un torrente in secca (Fosso Alberaccio). Arrivati a un guado (secco) il sentiero curva a destra salendo leggermente. Siamo in una zona ricca di deviazioni in quanto luogo di esercitazione, con postazioni fisse, di tiro con l’arco. In breve, viene raggiunto il sentiero 5. Occorre prendere la direzione di destra e dirigersi verso il quadrivio dove si incontrano i sentieri 5 e 5b. Seguendo il sentiero 5b in forte discesa, si raggiunge la strada asfaltata di via Malafrasca. Prendiamo la direzione a sinistra arrivando poco prima della chiesa di san Silvestro.
A destra, una strada inizialmente asfaltata e poi sterrata stretta tra muri, conduce tra campi e belle case coloniche (case Ricavo). Prima di una curva, seguire una esile traccia tra campi di olivi fino a raggiungere un torrente nascosto tra la macchia mediterranea. Occorre guadarlo e continuare sul sentiero tra ombrosi lecci e farnie finché non si immette nella strada asfaltata proveniente da Cercina (sentiero 5). Siamo quasi giunti alla meta e la strada scende verso il paese di Serpiolle passando davanti alla chiesa di san Lorenzo.
C’è una splendida vista su Firenze e sulla valle del Terzolle. In breve raggiungiamo il paese di Serpiolle.
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