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LE POESIE DI EMANUELE DALL’ASTA
Sono tre le raccolte poetiche pubblicate da Emanuele Dall’Asta, scrittore bresciano nato nel 1984 e coprono un arco temporale che va dal 1998 al 2019.
La filosofia per vederci ha bisogno di luce, la poesia vede bene anche al buio, si legge nell’introduzione a Atmosfere poetiche, poesie dal 2003 al 2008, citando Antonio Fogazzaro.
La poesia di Emanuele è una domanda di bellezza, una ricerca dello spirituale nel mondo. Il poeta è un artigiano che plasma la scrittura come se fosse materia, una materia preziosa, spirituale che ha il compito di comunicare gioia, desiderio di bellezza, calma e pace interiore. Non si è poeti di mestiere ma poeti lo si è soltanto nell’animo, con sincerità e assenza di artificio, questo sembra ribadire Emanuele Dall’Asta.
Emanuele Dall’Asta, La vita è mistero (1998-2003), Stampato in proprio
Emanuele Dall’Asta, Atmosfere poetiche (2003-2008), Stampato in proprio
Emanuele Dall’Asta, Non solo poesie (2017-2019), Stampato in proprio
Eterna Poesia
Eterna Poesia,
dove una parola,
ne racchiude
mille.
La penna,
poi,
scivola sul foglio,
dell’eterna immaginazione,
dolce, soave, un po’ vivace,
vola, vola,
verso il prossimo sognatore
che cambierà il mondo.
Questa è l’eterna poesia
della vita,
semplice, senza grandezze
ma con tanti valori.
È stata e sarà sempre
soltanto Eterna e Splendida
Poesia.
Senso di pace
Un momento di pace,
di serenità, grande calma,
armonia, un senso di pace.
Il vento che soffia e porta libertà.
La bellezza della libertà,
la tua sensazione,
vibrazioni, emozioni,
sensazioni, percezioni delicate e toccanti.
Tutto calmo, senza fretta, a piano,
passo per passo.
Un tratto gentile,
uno sfiorarsi,
un sussurrarsi,
parole di bellezza
e libertà.
Che cos’è la libertà?
Parlami della libertà e del suo significato.
La libertà è cascate, prati verdi, bellezza, eternità.
Poesia
C’è una poesia,
che ogni sera bussa alla mia porta,
desidera essere scritta,
parla di canzoni, di chitarre e serate tra amici davanti al
focolare.
Chiedo alla luna
e ammiro il cielo, la natura e rimango colpito da cotanta
bellezza.
Gli scritti quando meno te lo aspetti racchiudono in sé una
domanda,
un desiderio di bellezza.
Il mio cuore non è sereno finché non riposa in Te.
Di cosa parla la poesia?
Di passione, cuore, amore,
l’uomo cerca questo,
amore e tranquillità.
L’uomo cerca le stelle chiare e belle.
NESSUNA FRETTA – PAOLA PROSPERI
Malinconia. Un tempo che fugge troppo velocemente e non ci permette di assaporarlo fino in fondo. Appuntamenti mancati con la vita. Queste e altre sensazioni non dissimili regala al lettore la poesia di Paola Prosperi, una poesia fresca, pungente come una mattina di inverno. La nostra autrice non si lascia andare a prosaici sentimentalismi, né a vaghe romanticherie ma affronta i temi dell’amore e della perdita con la precisione di un chirurgo e con la consapevolezza di chi rifiuta le illusioni a buon mercato. Il tempo quotidiano è un ostacolo al ritmo di vita interiore che chiede lentezza, attenzione, cura; nella relazione con l’amato predomina il desiderio, l’autenticità ma spesso questa dimensione non è corrisposta, i tempi sono sfasati, non coincidenti. “Non avere fretta” sembra suggerirci la poetica di questa raccolta: solo nella poesia infatti ciò che non è possibile nella realtà diventa possibile: tutto avviene comunque, anche se in altri tempi e in altri spazi.
È il potere della poesia quello di far accadere l’impossibile, rendendo vana l’inutile corsa del tempo cronologico. La poesia, come ben sappiamo, mira all’eternità.
Paola Prosperi, Nessuna fretta, Porto Seguro, Firenze, 2021
Buchi
Abbiamo buchi nella
maglia dell’anima.
Malinconie erranti
nomadi dolori
e fegati in frantumi –
spezzoni di un film che
non monteremo mai –
registri dei nostri
incubi diurni.
e le comparse distratte
lì
a farsi un gin tonic al bar.
Stoviglie color nostalgia
Nella grande cucina
la nostalgia
stava
sulle vecchie stoviglie
color giallo canarino.
E la poesia
stava nascosta
accucciata
proprio dietro
la mia sinestesia
-ricordo docile d’infanzia complessa- quando vedevo
la musica
che saliva
su una scala di colori.
Stoviglie color nostalgia
ancora mi aspettano
sul ripiano della grande cucina
ogni volta che
chiudo gli occhi
e, stremata, mi assopisco.
Ostrica
Finita l’estate
-di caldo fiato e di luce violenta
Vestita-
l’ostrica, silenziosa e lenta,
richiude i battenti
e sprofonda
nel suo Io più remoto.
Scombinata
Sai,
Io penso di amarti
in quella maniera
un po’ scombinata
di quando si sta seduti
in punta della seggiola
da piccini.
E un po’ si sta per cascare.
E un po’ no.
La stanza della poesia: Emanuele Martinuzzi
Emanuele Martinuzzi
Non assomigli a nessuna
Non assomigli a nessuna parola,
sei dettata in caratteri che amano
tacere, corretta dall’assurdo
nella grafia amara dei miei notturni.
Qualcosa di te si è intinto e dissolto
in ciò che ho di più fragile e antico.
Pensavo il tuo amore precedesse
ogni meraviglia o fosse un poema,
di là da venire, un’infanzia eterna,
ed invece è lo stesso inchiostro che mi scrive.
Da l’oltre quotidiano – liriche d’amore di Emanuele Martinuzzi, Carmignani editrice
Questo mare
Questo mare non tace, nonostante le sue frasi di scogli sepolti,
né si denuda, nell’andirivieni continuo di lembi fuggiti all’abisso.
Questo mare, tramortito e schivo di pace, sgranchisce le sue rovine
nell’oro di un cielo che, diroccandosi, costringe onde in cicatrici.
Non sembra che un cimitero infedele alle sue fatue maree, questo
battesimo di corpi in fuga, rapito da amanti in adorazione di sé.
Forse è proprio là, dove la nausea del ricordo s’infrange nella scia
dei miei pallidi sorrisi, che la solitudine scroscia, si serra smarrita.
Da di grazia cronica – elegie sul tempo di Emanuele Martinuzzi, Carmignani editrice
E in cammino
E in cammino
i versi si fecero
orme di pace.
Da Spiragli di Emanuele Martinuzzi, Ensemble edizioni
Queste colline
Queste colline
che ignorano l’imbrunire
per addormentarsi stella
l’una nell’altra.
Da storie incompiute di Emanuele Martinuzzi, Porto seguro editore
Noi due
Noi due perseguitati dalla salvezza
Di fine in fine da inizio a inizio
Difforme l’alba che si ribella a sé stessa
E non si lascia pronunciare che dal tramonto
Con il truce ossimoro della meraviglia
Abbarbicandosi come gabbiani al vento
E lucidi amanti nel gelo della beltà
Siamo abusi sottratti alle ore chiare
E incerte che lastricano i crocevia
Nessun precipizio che s’intreccia con l’animo
Così ondeggiante nell’effimero cadere
Tra avventure di cenere e fedi vive
L’incontro significava la fuga dal tutto
Prima che diafani strumenti ci scandissero
Poesia inedita di Emanuele Martinuzzi
Emanuele Martinuzzi, classe 1981, Pratese. Si laurea a Firenze in Filosofia. Alcune delle precedenti pubblicazioni poetiche: “L’oltre quotidiano – liriche d’amore” (Carmignani editrice, 2015) “Di grazia cronica – elegie sul tempo (Carmignani editrice, 2016) “Spiragli” (Ensemble, 2018) “Storie incompiute” (Porto Seguro editore, 2019). Ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Ha partecipato al progetto “Parole di pietra” che vede scolpita su pietra serena una sua poesia e affissa in mostra permanente nel territorio della Sambuca Pistoiese assieme a quelle di numerosi artisti.